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L’Amministrazione comunale destina alla Caritas 20 mila euro, in parte di provenienza statale, per la gestione dei cittadini ucraini fuggiti dalla guerra, oltre che per sostenere fragilità e nuova povertà.
 
Nei mesi scorsi il comune Montepulciano è stato destinatario di 15mila euro da parte della Protezione Civile Nazionale, un contributo “una tantum” finalizzato a rafforzare l’offerta dei servizi sociali dei comuni che ospitano cittadini ucraini in fuga dalla guerra, che l’Amministrazione comunale ha deciso di devolvere alla Caritas, per il grande lavoro che compie proprio nella gestione dei cittadini ucraini. A queste risorse, proprio per garantire il massimo sostegno possibile, sono state aggiunte ulteriori risorse dal Comune, mediante l’ultima variazione di bilancio, per arrivare alla cifra di 20 mila euro.

“Ci sembrava doveroso sostenere concretamente il grande lavoro che la Caritas sta facendo sul nostro territorio per le famiglie ucraine fuggite dalla guerra. E’ bene ricordare che il conflitto in Ucraina è ancora in corso e che, anche se forse è sceso dall’agenda delle notizie, sta ancora provocando sofferenza e distruzione, con famiglie e cittadini che fuggono dalla guerra e che si sommano ai fenomeni migratori che già interessano, con sempre più intensità, il nostro paese.  Ringraziamo la stessa Caritas, così come tutto il mondo del volontariato di Montepulciano, per l’impegno quotidiano nel sostegno alle fragilità e alle nuove povertà che purtroppo interessano ancora tante persone e famiglie, situazioni che la debole ripresa post-Covid non ha risolto e che anzi, l’inflazione degli ultimi mesi e l’aumento delle bollette, ha ulteriormente accentuato”, dichiara Michele Angiolini, Sindaco di Montepulciano.

“Da sempre il comune di Montepulciano – spiega Giuliano Faralli, direttore della Caritas diocesana di Montepulciano- Chiusi- Pienza - è al fianco del nostro Ente nell’azione quotidiana accanto ai più fragili e ai meno fortunati. In particolare per l’emergenza Ucraina, dovuta alla guerra devastante che sta rovinando questo Paese, abbiamo da subito messo in campo le comuni forze per fare della nostra città la capitale dell’accoglienza. E così è stato”.

“Ad ora – aggiunge Faralli - stiamo ospitando 69 persone ucraine, di cui 12 fragilità, e questo ulteriore contributo del comune ci permetterà di proseguire nel nostro lavoro al loro fianco, perché siamo convinti che non basta garantire un letto e un pasto, ma occorre creare dei percorsi di integrazione efficaci e duraturi, nonché nell’importante azione di assistenza sanitaria”.